Convertirsi, cambiare mentalità. Avvicinarsi con il cuore al Figlio dell'uomo che viene a salvarci. Tre figure dominano l'Avvento: Isaia, il Battista e Maria



Pontifex.RomaNella seconda di Avvento prorompe sulla scena il Battista, il precursore, colui che punta il dito sull'Agnello. Ma il Battista dice anche una cosa molto importante: convertitevi, perché il Regno di Dio é vicino. A sua eccellenza Serafino Sprovieri, Arcivescovo Emerito di Benevento chiediamo il senso del convertirsi. "Questo termine ha due significati. Se seguiamo la etimologia ebraica intendiamo il fare retromarcia,ovvero cambiare strada e rotta, mutare la direzione di cammino avviata e ormai stabilizzata. Ma penso che sia preferibile la dizione grega del vocabolo". Ovvero?  "in greco il verbo usato é quello di cambiare mentalità, cioè cambiare attitudine di vita e di approccio a Dio. La vera conversione, dunque, consiste nel saper riconoscere che seguiamo un modello sbagliato e dobbiamo dunque mutarlo". Il Vescovo fa un paragone: "prendiamo un computer. Se la memoria di questo computer é bacata e contagiata, io posso mettere tutte ...

... le informazioni e i dati che voglio, ma il risultato sarà sempre negativo. Al contrario, se la memoria é limpida e buona, se la ho depurata da ogni virus, ecco che le operazioni riusciranno molto bene e saranno conformi al mio obiettivo".

Dunque intende dire che la vera conversione che piace al Signore é il cambio di mentalità: "esattamente. Il cristianesimo é uno stile di vita e non una dottrina. Se dunque ci professiamo cristiani dobbiamo seguire la via cristiana, il modo cristiano di agire. Di conseguenza, vivendo in modo cristiano, arriverà anche il secondo risultato, ossia il cambio di rotta, la inversione di marcia rispetto a quella sbagliata di prima".

Ma per quale motivo si dice che il Regno é ormai vicino?  "é vicino perché Cristo che é il Signore della storia, e dunque il re, sta per venire in mezzo a noi. La glorificazione del Regno é la vita eterna, ovvero il saper guadagnare con la nostra vita la presenza al suo cospetto. Dunque il Regno é vicino nel senso che Cristo viene tra di noi".

Ormai siamo lanciati verso il Natale: "questa é una cosa buona e bella, ma il Natale, come ho avuto modo di dire tante volte, é ogni giorno. Ogni mattina é Natale, perché Cristo é sempre presente tra di noi. Sbagliamo se riduciamo il Natale ad un evento solo storico, coreografico e di consumismo sfrenato. Il Natale non é un panettone o i regali. Certo anche quelli in sobrietà, ma il vero regalo é Cristo".

Nella liturgia della Parola irrompe la figura del Battista: "sono tre le figure dominanti nella liturgia e non solo in quella della messa. Isaia, quello che annuncia la strada, Giovanni colui che indica il Messia, e Maria colei che lo interiorizza e lo fa entrare nella storia".

Bruno Volpe

 

tratto da

http://www.pontifex.roma.it/

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