Presentata la ristampa de "Il senso religioso". Riflessione

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Sembra una congiura l'inspiegabile silenzio che, spesso, i “media”, fanno calare su eventi importanti e contraddistinti da una partecipazione popolare numerosa e attenta .

E' anche il caso della presentazione de “Il senso Religioso” di don Luigi Giussani presentato nella nuova ristampa in video conferenza, con ben 180 città collegate al Palasharp di Milano dal successore di don Giussani,don Carrón .

Chi può, veramente ,ricordarsi di averne sentito la notizia nei TG ? Chi,se non rare eccezioni,ne ha voluto parlare seriamente?

L'insistenza delle notizie ,sempre più, si concentra solo su fatti sempre più scabrosi e verso un avvilimento della persona,dell'essere umano,in una folle corsa verso quello che può fare più ascolti.

Come se tutto questo non bastasse si invoca il “Gossip”, quello che le nostre nonne chiamavano lo sparlare di qualcuno ,come scorciatoia per distrarsi con notizie leggere che definire, il più delle volte banali,onorerebbe di un titolo il “vuoto”.

Si ride all'ignoranza dimostrata in alcuni Reality,da concorrenti presi dalla voglia di apparire. Tutto deve diventare apparenza e la sostanza viene relegata all'angolo come una cosa noiosa che serve, solo ,a rallentare il ritmo frenetico delle giornate .

Giornate proposte ,come quella al Palasharp ,hanno la forza di invertire questa corrente verso il “nulla” che toglie ogni merito alla riflessione personale.

Il pensare ,nostra proprietà esclusiva,riporta al tentativo di ritrovare una ragione che si vuole evitare sempre più.

Il senso Religioso” non è solo un libro ma è una proposta di vita ,è un cercare di risvegliare la ragione nel cuore umano:il cuore che non ha pace finché non riposa nel Signore -come dice Sant'Agostino . Lo scoprire ,contro ogni laicismo estremista ,che non siamo fatti per essere ricordati solo nei Reality o su qualche social network,diventa la vera novità,la vera proposta .

Spesso, mi chiedevo ,ingenuamente ,come mai al mio ritorno dal festival dei giovani di Medjugorje,non ci fosse un solo programma televisivo,un solo TG che mostrasse i 70.000 ragazzi e ragazze provenienti da più di 62 nazioni del mondo che, in 5 giorni di Festival, facevano la fila nei confessionali,pregavano in ginocchio il Santo Rosario e non si perdevano una Santa Messa.

Quella moltitudine gioiosa e colorata non faceva notizia ,come le trasgressioni più o meno viste e riviste ,fatte nei concerti Rock che al contrario meritavano di essere messi nei titoli dei giornali .

Il fatto che dei ragazzi avessero scoperto un altro modo di vivere possibile,non faceva notizia.

Ecco che allora questo resistere ,nella proposta, diventa una missione che rimanda alla libera scelta dell'uomo ;significa dare la possibilità di scegliere,di scegliere veramente ma ,soprattutto, è l'occasione che permette ad una persona ,ad uomo ,ad una donna di ritrovare il vero senso ,quello più profondo di ogni cosa.

 

GL.

 

Per approfondire

http://www.tracce.it/?id=411


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