Riflessioni ad alta voce...

 

Lo confesso, forse sono una semplice, ma ultimamente molti ragionamenti mi hanno in parte turbato. La serenità, dopo tutto, fa parte anche di una comprensione piena e libera da qualsiasi dubbio ed inganno.

Tutto questo lo scrivo per condividere qualche, seppur semplice, (lo ribadisco) ragionamento che mi è sorto spontaneo.

Non farò nomi, volutamente, perché al contrario di una persona illustre che ho avuto modo di sentire qualche sera fa, penso che il compito del cristiano sia annunciare e non denunciare: la denuncia, a parer mio, ha sempre il sapore poco evangelico del tradimento, mentre l’annuncio della verità fa parte del cammino, di questa, in una società libera da compromessi e pronta all’ascolto sincero del bene.

Ma tutto questo ragionare e turbamento, personale, scaturisce in parte anche da una conversazione tenuta con amici a riguardo delle loro affermazioni sul post Concilio.

Ho notato che, anche, alcune persone, in alcuni contesti, ne fanno un’interpretazione che a volte sfiora l’ideologia se non l’abbraccia proprio e, di fatto, escludono qualsiasi voce sia al di fuori del “Coro” con un atteggiamento di chiusura e ostilità che, paradossalmente, mentre si apre al giusto dialogo ecumenico, con le altre religioni, si chiude, di fatto, all’ascolto delle ragioni del fratello, del prossimo, dimenticando, forse, quello che il Vangelo dice:

Matteo5,20-26

"…Se presenti la tua offerta sull'altare e lì ti ricordi che tuo fratello ha qualche cosa contro di te, lascia lì il tuo dono davanti all'altare e va' prima a riconciliarti con il tuo fratello e poi torna ad offrire il tuo dono".   

Queste situazioni fanno nascere, sempre più frequentemente, anche correnti”Politiche” sempre più spostate verso una morale che “si aggiorna” –nella mentalità del secolo corrente (San Paolo lettera ai Romani 12, 2 Non conformatevi alla mentalità di questo secolo… ) tagliando fuori tutti quelli che vengono considerati -perché di altra sensibilità politica -degli estremisti, contrari ad ogni libertà (che non è liberismo…) e “vecchi”, senza pensare mai alla sensibilità individuale di chi ha subito, ad esempio, da parte di alcuni ex regimi dell’Est, cose inenarrabili e basterebbe vedere un bel film come “Le vite degli altri”(di Florian Henckel von Donnersmarck -Oscar 2006) per rendersene conto.

Così facendo si va contro a quello che sta scritto: Certo, se adempite il più importante dei comandamenti secondo la Scrittura: amerai il prossimo tuo come te stesso, fate bene; ma se fate distinzione di persone, commettete un peccato e siete accusati dalla legge come trasgressori. “.Lettera di S. Giacomo 2,8-9

Allora mi chiedo: la morale è aggiornabile? E la morale Cattolica? O forse si confondono i costumi di una epoca o di una società con la morale e l’etica? E ancora mi risuonano le parole della lettera di San Pietro,pensando al Concilio :” Sappiate anzitutto questo: nessuna scrittura profetica va soggetta a privata spiegazione, poiché non da volontà umana fu recata mai una profezia, ma mossi da Spirito Santo parlarono quegli uomini da parte di Dio.”.(2° lettera di San Pietro 16,20-21)

Così il vedere ,progressivamente, alcune Chiese “impoverite” del tanto discusso Rito che,ricordiamolo, introduce ai Sacri Misteri- ha portato alcuni fedeli a scegliere,ad esempio,il rito Tradizionale Tridentino di San Pio V o quello Cristiano Ortodosso e non posso dimenticare il servizio del TG di una televisione locale, di una Santa Pasqua ,celebrata a porte aperte per il numero inaspettato dei fedeli Cattolici che, pur di assistere alla Divina Liturgia, se ne stavano fuori dalla Chiesa, con l’ombrello,sotto la pioggia di una Primavera un po’ dispettosa,incuranti della durata e della lingua!

Sono fatti che fanno riflettere e che dovrebbero indurre ad una riflessione seria,perché questo testimonia un bisogno reale, mentre spesso il Caprio espiatorio di ogni problema diventa la liturgia antica (ma quanto aiuta la preghiera la Santa Messa in rito Antico lo vogliamo ammettere?) ed una Chiesa che a parere di alcuni sarebbe rimasta “indietro” e così il problema reale della credibilità non viene mai affrontato. Credibilità che parte anche dal rispetto che si deve alla Santa Eucarestia che è l’unica vera presenza reale del Signore Gesù che rende comprensibile a pieno il Suo Vangelo così come tutto l’Antico Testamento (Esortazione Apostolica postsinodale Verbum Domini di Papa Benedetto XVI – Parola di Dio ed Eucaristia   55,193)” Parola ed Eucaristia si appartengono così intimamente da non poter essere comprese l’una senza l’altra: la Parola di Dio si fa carne sacramentale nell’evento eucaristico. L’Eucaristia ci apre all’intelligenza della sacra Scrittura, così come la sacra Scrittura a sua volta illumina e spiega il Mistero eucaristico. In effetti, senza il riconoscimento della presenza reale del Signore nell’Eucaristia, l’intelligenza della Scrittura rimane incompiuta”. Mentre in alcune comunità Questa viene “quasi” trascurata a favore di una Lectio che somigliano sempre più spesso a delle gare di bravura perdendo,in molti casi, la bellezza e la comprensione reale della Parola del Signore : “Amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno,gareggiate nello stimarvi a vicenda (San Paolo RM 12,10) come sarebbe bello che –protagonismi personali a parte –si parlasse,anche in questi contesti,di Diaconato più spesso, come proposta seria,preparata e arricchente di una comunità, in grado di sostenere con il suo contributo il ministero Sacerdotale …

Così anche i Santi, in queste comunità,sono persone che in quest’ottica valgono come esempi buoni,ma forse “ancorati”(per loro) a cliché di una agiografia démodé e non Testimoni credibili,quali sono, del Cristo Risorto.

Tempo fa, mi capitò di partecipare ad una conferenza nella quale i relatori esprimevano ,ovviamente, i loro concetti : rimasi confusa dopo che ,circa un quarto d’ora più tardi chiesi chi era quel sindacalista che parlava così di politica e mi fu risposto che era un Sacerdote in borghese…

Già, la questione dell’abito meriterebbe una riflessione a parte…Ma perché mio Padre ,che era medico,indossava il camice quando era con le persone che gli davano fiducia?

Perché un poliziotto,un militare,un commesso,un pilota,possono essere identificato e un Sacerdote no?

Concludo queste riflessioni ad alta voce col pensare che nessuno dovrebbe essere mai, anche velatamente,oggetto di isolamento perché non è di una corrente politica o culturale che “ci piace” ed è considerato “vecchio” perché segue quello che gli è stato insegnato da secoli e che cioè esiste solo un Vangelo,non scritto dagli uomini ,ma dall’Amore del Padre che il Figlio ci ha rivelato. Infine vorrei ricordare le battute del “Francesco” di Liliana Cavani a proposito della Sapienza che viene dall’alto:

” Fratello Io dico che tu prendi il Vangelo alla lettera,come,come un sempliciotto”

F “ Si ,alla lettera come un sempliciotto… Fratello tu sei intelligente:non è così ?”-“All’Università ho studiato Grammaticam,Dignitatem et Legem ”

F“Ricordi per caso se c’era uno studente di nome Gesù di Nazareth ?”

-“ Cosa intendi dire?”

F“Sei tu che hai studiato …”

 

   GL

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