In Medio Stat Virtus? Riflessioni ad alta voce.

Come ogni cosa, nell'equilibrio, al centro, dovrebbe stare il consiglio,

il giusto discernimento.

Questa è la regola che, specie negli ultimi tempi si fatica a trovare .

nei social -network e in tutti i giorni, gli strumenti di apertura al mondo in via tecnologica,si assistono, a volte, a scontri imbarazzanti e che non possono fare altro che confondere il fedele, il curioso che vi assiste e che provasse ad avvicinarsi a tematiche etiche e religiose .

 

Se c'è una cosa bella del cattolicesimo (sebbene qualche poco informato ne sostenga il contrario per via ideologica o culturale ) è la libertà interiore  che non giudica la "massa" ma discute col singolo, che non giudica" il peccatore",ma il peccato. 

Questo è un dato di fatto che non appartiene ad ideologie di nefaste memorie e nemmeno a quello che, con la bandiera di una libertà non dibattuta, impone regole e comportamenti  in questioni troppo serie per non dover impensierirsi per i possibili danni futuri .

 

Altra cosa sono le varie sensibilità o correnti all'interno della Chiesa .

Da un lato la Chiesa di oggi e dall'altro  i tradizionalisti che (non potendo dar loro del tutto torto...)con una identità ben definita , ripristinano, o ci provano, un ordine che, specie negli anni passati, era latitante in alcuni casi, sfociando in un caos aggregativo( e confusamente ecumenico ) che anzichè  sottolineare una appartenenza e delineare una personalità decisa ed unica, ne ha , in molti casi, sfigurato i tratti.

Sembra quasi che,per fare una semplice metafora al posto di una Madonna di Raffaello  ci fossimo trovati a contemplare un ritratto di Picasso: per carità sempre Arte,ma è altro! cioè non fa parte di un contesto che viene snaturato a forza di ,scusate il gioco di parole, forzature .

 

L'altro lato da considerare è ,la spontaneità di una Chiesa che nella nostra epoca riscopre nella semplicità, e il  messaggio che va oltre il tempo, che è la Notizia, non una notizia, che è l'Evento, non un episodio, riscoprendo nel Vangelo di Gesù una realtà gioiosa ed attiva .

 

Come fare convivere queste due sensibiltà ?

Difficile se non c'è una voler capire le ragioni dell'altro, se si scambiano le tematiche non per un dibattito costruttivo ed arrichente, ma per un infatile e puerile tifo come fosse il proprio rione o squadra .

 

In questo devo dire di aver trovato maggior disposizione al dialogo, a fronte di un tentativo esasperato di autodifesa , da parte tradizionalista, accusata molte volte di "vecchiaia" strutturale (si può chiamare la radice della tradizione liturgica "vecchiaia"!?...) e liturgica ( bisogna vedere il numero crescente dei giovani,nelle Città, che vi partecipano per ricredersi ndr.)

Questi ultimi, si trovano davanti ad accuse a volte strumentali e preconcette che non solo non vuole sentire le ragioni dell'altro, ma che ne traccia una specie di Volantino da ricercato, che metterebbe in guardia, tra una parola e l'altra, chi partecipa o avrebbe intenzione di, alla liturgia antica - come se queste fossero qualcosa di pericoloso e sovversivo .

Questo fa dimenticare, a volte completamente da parte di chi giudica , il caos fatto in alcune liturgie post anni 60 del secolo scorso .

 

Non bisogna andare molto lontani per vedere, ancora adesso, su youtube, il sito di condivisione dei video, immagini sconcertanti di Sante Messe (non giudico la buona intenzione di nessuno ...) celebrate con Band Rock direttamente sull'altare, con tanto di luci da discoteca ...

Apprezzando i tentativi di richiamo per i giovani, alla fine queste cose oltre che apparire ridicole agli stessi ragazzi, diventano inutili e pericolose per i più svariati fenomeni interpretativi, relegando spesso la liturgia (questo soprattutto in tempi meno recenti)  ad un fai da te, in alcuni momenti oltraggioso e più che discutibile .

 

Ricordo a tal senso una frase di  un giornalista sul  futuro San Giovanni Paolo II . Disse che il Papa delle giornate della gioventù era giovane ,anche quando era infermo e non giovanilista e questo i ragazzi che da tutto il mondo lo seguivano, lo avevano capito benissimo, portandogli rispetto per la sua autorità e amore .

 

Ma come affrontare le dichiarazioni sconcertanti di un religioso che definì con una punta di scherno "arzigogolate melodie"  il canto Gregoriano, che detto persino da culture di altro credo, lontanissime non solo geograficamente da noi, sono di una bellezza e misticismo straordinarie ?

E cosa rispondere ad un bambino che si interroga e ti interroga, sul perchè il Sacerdote in alcuni casi, si vesta con gli abiti riconoscibili solo per la Santa Messa ?

Non sono questioni da poco, ma denotano una sofferenza che può trovare risposta .

 

Dall'altra parte, nelle altre posizioni, il pericolo penso sia la "sindrome da assedio " cioè quello che i sopravvisuti ad un assedio a volte hanno : rimanere sempre sul chi va là concetrando l'attenzione solo sul possibile "attacco da respingere " piuttosto che al dialogo .

Non posso nemmeno non comprendere le ragioni che hanno motivato questa "sindrome" ...

Scrissi tempo fa di una Signora che ad una santa Messa non in rito antico, volle parteciparvi portanto il velo e le venne richiesto, in maniera del tutto inaspettata ed incomprensibile, di toglierlo : come non capire il suo mettersi sulla "difensiva" successivamente ?

 

Credo,senza voler fare trattati o arrogarmi alcun diritto, ma semplicemente condividendo delle riflessioni, che un buon esercizio quaresimale sarebbe quello di ricercare,attraverso tutto quello che di buono da una parte e dall'altra è stato fatto, un dialogo costruttivo che riporti la consapevolezza che le divisioni sono strade aride e dolorose, dannose e difficili se non impossibili da capire per chi ,soprattutto, osserva da fuori .

 

Fratel Colombano 

    

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