Un saluto e un ricordo di sorella Chiara Caretti

Un saluto e un ricordo di sorella Chiara Caretti

Mi è stato chiesto di riprendere a braccio, più o meno quello che ho detto nel saluto a Chiara il giorno delle sue esequie in Basilica – Poiché non avevo di scritto nulla , cercherò di ricordare quello che ho detto.

 

“Ciao Chiara” quando mi è stata data la notizia che eri volata in Cielo, ho subito un vero e proprio Shock.

 

C’eravamo viste la domenica precedente e anche se non eri al massimo della forma, il pensiero di perderti così in maniera repentina non era così immediato .

 

Mentre comunicavo la notizia della tua scomparsa alla Vice Ministro regionale dell'OFS (Ordine Francescano Secolare) Piangendo, fu lei a farmi notare un particolare che mi sconvolse e mi consolò all'istante - mi disse :” Ma senti si è spenta il giorno del transito di San Francesco, come lui !” .

 

Mi vennero i brividi e capii in un istante che San Francesco era venuto a prenderti, sorella che tanto l’avevi amato in Cristo !

 

Ricordo dei progetti fatti e di come volessi a tutti i costi servire il Signore nell'abito del terz’Ordine di San Francesco .

Ricordo il tuo cambiamento dal giorno dell’Ingresso in Noviziato, alla tua “sete” di sapere e quando mi facevi “fretta” e di quanto sdrammatizzassi la tua urgenza anche per non farti sentire diversa dagli altri fratelli e sorelle …

 

Il Giorno in cui andammo al Giubileo degli Ordini e gruppi religiosi, li ebbi la certezza che la tua sofferenza si era assimilata a Cristo in maniera misteriosa e profonda .

Avevi avuto una crisi e il tuo corpo si era irrigidito dagli spasmi, tanto che riuscire a sorreggerti e a piegarti gli arti mi era diventato impossibile.

 

Davanti alla Chiesa, stravolta dallo sforzo,tu mi continuavi a chiedere scusa, chiamandomi in maniera dolce per nome  mentre molti passavano oltre anche, ricordo, un Bus di Turisti che guardava la scena, ma questo non mi faceva arrabbiare , mi portava sul Golgota, con te che eri diventata “Alter Christus” e io il tuo immeritevole Cireneo .

 

Le tue braccia e le tue gambe erano diventate il legno della Croce di Cristo…

 

Ad un tratto scorsi tra la gente un Signore che conoscevo come persona discreta e sempre umilmente in fondo alla Chiesa a pregare per gli altri e gli chiesi aiuto . “Pio!” , gli dissi “Aiutaci!” e lui sorridendo, mi aiutò a sistemarti .

 

Finalmente entrammo in Chiesa ed eri raggiante come una sposa . Li ebbi un attimo, in cui ti guardai trasfigurata, ed ebbi come una profezia sul tuo futuro …

Ecco cara Chiara , ora sono io a chiederti di pregare per noi, me per me, perché era così evidente la tua vicinanza a Cristo che non potrei pensare che tu possa essere nient’altro che accanto a Lui e al tuo, al nostro San Francesco .

Grazie Chiara , ti vogliamo bene !

 

G.L

 

 

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