Riflessione ad alta voce...Che c'entra il concilio di Trento?

Riflessione ad Alta voce...Che c'entra il Concilio di Trento?

Quando qualche anno fa venni a sapere che in una piccola Chiesa della zona era celebrata la Santa Messa in latino, ricordo che ne fui contenta perché da tempo volevo parteciparvi .

Avevo avuto, all’interno della mia ricerca spirituale, delle esperienze molto forti e anche belle con amici di Comunione e Liberazione e con cari amici del Rinnovamento Carismatico.

Anche se le esperienze erano agli antipodi, ricordo benissimo che in realtà mi basavo sul concetto della Prima lettera di San Paolo ai Corinzi 1,12-13

 

12Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «E io di Cefa», «E io di Cristo!».

13 Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati?”

 

Da tempo avevo un’esigenza di silenzio, di evitare la lotta “all’ultima panca” di chi legge o non legge, di evitare quel “ronzio” di fondo che mi impediva di poter accogliere più profondamente il Silenzio, il grande Silenzio di cui avevo bisogno .

Partecipare la prima volta, mi diede un senso di completezza. Non era più il contorno il protagonista, ai miei occhi, l’apparato esterno, il darsi da fare a tutti i costi, ma era la Santa Messa e al suo centro il Mistero Eucaristico, definito finalmente com’è e cioè non una Mensa ma il Sacrificio, Cristo immolato sulla Croce che diviene Eucarestia .

La consapevolezza che chi vi si accostava sapeva esattamente questo, è stato un altro motivo di gioia per me . Il vedere l’Eucarestia, finalmente, ricevuta in ginocchio e con riverenza, direttamente in bocca e non sulle mani, era qualcosa che ripagava il mio obbligato silenzio, poiché chi diceva qualcosa era già visto come “un rompi scatole” …

Ho dovuto negli anni di maturazione spirituale assistere troppe volte a frammenti persi di Eucarestia, in comunioni distratte di popoli di fedeli adulti che d’estate si presentavano in mutande e canottiera alla celebrazione Eucaristica, chiedendomi se davanti al Presidente della Repubblica si sarebbero presentati (s)vestiti in quella maniera ...

Ma come mai se col latino non capivano la Santa Messa, in Italiano la comprendevano così? E Scusate la provocazione,non vorrei entrarci, tuttavia, in polemica con nessuno, avevo notato che il partecipare a queste Sante Messe, mi aveva fatto additare già, da qualcuno, come un elemento particolare. . L’amarezza e la tentazione di rispondere a molte provocazioni, che negli anni ho “subito” anche in maniera pesante, ci sarebbe, anche dopo aver letto un articolo, su giornalino parrocchiale che ha messo un amico che stando a quello che dice dovrebbe essere un Laico Adulto, articolo che attribuisce parte della mancata Riforma (parola tristemente famosa o lapsus…? ) nella Chiesa alla mentalità Tridentina che accentrerebbe (l’articolo lo dice, non io ) tutto sul ruolo centrale del Sacerdote e sul suo principio di autorità . E’ logico che se il Sacerdote, per il nostro amico, non agisce più "In Persona Christi " allora anche un Laico, una donna, nel caso delle Diaconosse o chissà Sacerdotesse, potrebbe officiare la Santa Messa .

Il Nostro amico dice anche che ci si rivolgeva (con la Santa Messa antica) ad una società per lo più rurale, modo elegante per dare degli ignoranti ? Ma proseguendo la lettura vi si legge che in realtà non sarebbero, non sarei ignorante, ma infantile, non adulta, poiché saremmo, sarei passiva e silenziosa auditrice ….

Viene detto anche che nel Concilio Vaticano II viene finalmente rivalutato il ruolo dei Laici, cosa che può essere, ma penso al ruolo di una Marchesa di Barolo quando aiutò San Giovanni Bosco, penso al Monte di La verna donato a San Francesco dal Conte Cattani, penso al concetto stesso dei Francescani Secolari, penso alle mille forme del passato in cui i “laici”, vedendo anche le persecuzioni del 1600 in Giappone, non solo hanno testimoniato con la loro vita il Vangelo, ma lo hanno fatto fino al Martirio: allora di cosa stiamo parlando?

Forse del ruolo accentratore, questo sì, di alcuni Laici che spesso con le loro “Lezioni” o gare di lettura, ottengono l’effetto contrario di quello voluto? Sto sempre riflettendo ad alta voce, ma chi frequenta le parrocchie sa di cosa sto parlando. Forse il Sacerdote non essendo più centrale, ma a questo punto marginale, avrebbe “solo” il compito di officiare – col popolo però?

Si può imputare alla Santa Messa Tridentina il fatto che molte Chiese si siano svuotate? Ma il Concilio non doveva riempirle ? Eppure vedo che laddove “L’essere moderni” a tutti i costi non viene preso alla lettera, pur usando un Messale Romano odierno, fedeli e comunità più serene ci sono e ci sono meno chiacchiere e più preghiere .

Vedo, senza chiudersi in rigidità reciproche, che dove viene rispettata l’Eucarestia, le vocazioni nascono e crescono… Allora forse più che della Santa Messa Tridentina, il problema sta nella credibilità di chi spesso corre dietro a novità ed ecumenismi a volte forzati, il problema è da ricercare in una mancanza d’identità, perché se non sai da dove viene, come puoi pretendere di sapere dove vai?

Mi veniva da sorridere sul fatto che il latino, poi, fosse stato così tanto nefasto nei testi liturgici, quando, in una Santa Messa, ad esempio, a conclusione di un pellegrinaggio internazionale, mi sono trovata con dei Coreani che con me rispondevano esattamente sapendo cosa stessimo dicendo con il Sanctus …

Per concludere questa mia riflessione ad alta voce, non riesco a comprendere chi , ad esempio, si è fatto un vanto di aver partecipato al Giubileo della Misericordia e poi detesta in maniera profonda con dileggi e quant’altro chi partecipa alla santa Messa in rito antico. Non riesco a comprendere come ci possa essere più amicizia e comprensione con i seguaci di chi definiva la Roma dei Papi con insulti da postribolo che non mi va di riproporre, ma potete andarvi a cercare e bestemmiava la Santa Messa, con chi ha desacralizzato l’Eucarestia, eppure sono stati celebrati i 500 anni di questa cosa, magari dimenticando anniversari precedenti…

L’ecumenismo è una cosa bellissima se si ricercano dei punti di arricchimento o gli errori anche da entrambe le parti, ma poi tornare a casa e trattare con sufficienza chi segue la Tradizione, non mi sembra né ecumenico, né post o pre conciliare, con tutto che chi ha scritto è probabilmente un’infantile fedele che crede ancora che i bambini sia meglio battezzarli e non istruirli da “adulti” come se si iniziassero le elementari a 18 anni … Beati i Poveri in Spirito...

 

GL.